Il Festival di Sanremo 2011, la sesantunesima edizione, verrà sicuramente ricordato per la vittoria di Roberto Vecchioni ma soprattutto come il Festival di Gianni Morandi.
È lui infatti il vero vincitore della kermesse e molti si augurano possa essere alla guida della più importante gara canora anche il prossimo anno.
Sono felice per ‘il professore’ e la vittoria di un brano in perfetto stile Sanremese soprattutto per la costruzione musicale del brano e meno per il testo che, nonostante il titolo ingannevole, non parla di un amore tra due persone, ma dell’amore per la vita.
A 38 anni dalla prima partecipazione al Festival Roberto Vecchioni ha vinto un premio, con un plebiscito da parte del pubblico, della stampa, delle radio e della critica, che consacra la sua onoratissima carriera.
Secondi, con grande merito, i Modà che dopo anni di gavetta hanno finalmente potuto consacrare tanti sforzi e partecipare da veri protagonisti al Festival insieme all’Amica’ Emma. Il terzo posto sinceramente se lo potevano giocare in tanti e il piazzamento di Albano non era di certo scontato.
Nel complesso la scelta delle canzoni fatta da conduttore e direttore artistico, Gianmarco Mazzi, è stata vincente. Sono fortemente convinto che la maggior parte delle canzoni degli ‘Artisti’ avranno una lunga vita radiofonica e probabilmente qualcuna potrà anche essere ricordata tra qualche anno.
Per quanto riguarda i giovani, più che meritata la vittoria di Raphael Gualazzi, ma sicuramente anche qualche altro giovane avrà la possibilità di entrare prepotentemente nel panorama musicale italiano del momento: sicuramente sentiremo ancora parlare di Serena Abrami, Micaela e Roberto Amadè.
Per quanto riguarda la conduzione, lasciando a parte l’indiscusso successo di Gianni Morandi, Luca e Paolo hanno sicuramente portato una ventata di allegria e autoironia sul palcoscenico del teatro Ariston. Le loro parodie musicate sui successi del Gianni nazionale hanno divertito e non sono mai state volgari.
Il punto più oscuro della manifestazione sono state, a mio modo di vedere, le due presenze femminili Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez. Spesso poco precise nella conduzione sono sembrate più dei manichini viventi che non delle vere e proprie showgirl a dispetto dei colleghi maschili.
Per concludere un mio commento artista per artista:
Artisti
Al Bano: la melodia del brano ha l'aria di essere già stata sentita, ma l’interpretazione del cantante di Cellino è sempre impeccabile.
Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario: Brano molto radiofonico che apre un nuovo corso musicale di Luca Barbarossa. Brava e bella invece Raquel oltre che molto intonata.
Giusy Ferreri: nuovo viaggio, questa volta più rockeggiante, per la cantante milanese con un testo non banale. Le vere sonorità di Giusy dobbiamo ancora scoprirle.
La crus: Giovanardi taglia finalmente un traguardo importante nella sua carriera portando la sonorità dei La Crus al pubblico eterogeneo del Festival.
Luca Madonia e Franco Battiato: brano accattivante ma la presenza del grande Franco Battiato ‘sminuisce’ l’interpretazione più che positiva di Luca Madonia.
Modà feat Emma: canzone molto melodica, coppia affiatata non solo vocalmente, grandissima energia nell’interpretazione, la giusta consacrazione del gruppo milanese dopo tanti anni di gavetta.
Nathalie: La più giovane cantautrice della categoria ‘Artisti’ ha portato sul palco un brano intenso e intimo.
Anna Oxa: Brano impegnato e ben arrangiato che purtroppo non arriva al primo ascolto, bella l'interpretazione e il look di Anna che finalmente ritorna a far parlare di se non in senso negativo.
Max Pezzali: probabilmente la critica si aspettava un brano più ‘maturo’ per Pezzali ma sicuramente le radio ripagheranno il cantante pavese con numerosi passaggi del brano.
Patty Pravo: Bel brano, grande presenza scenica, peccato per l’interpretazione del mercoledì e per la poca intonazione che oramai da qualche tempo sembra essere svanita.
Anna Tatangelo: il titolo del brano non è dei migliori, la canzone ha sicuramente un sound accattivante e Anna, nel corso delle serate ci ha sempre regalato ottime interpretazioni.
Tricarico: Filastrocca in ¾ dal testo un po’ troppo polemico. Non impeccabile, come purtroppo spesso accade, l’interpretazione di Francesco.
Davide Van De Sfroos: La rivelazione del Festival di Sanremo 2011, il dialetto laghè si intreccia in un ritmo folk e tipicamente estivo in questo testo che rivisita il racconto di Salgari.
Roberto Vecchioni: la vera canzone d’amore, in senso lato, del Festival: unanime il consenso da pubblico, stampa, radio e critica.
Sanremo Giovani 2011
Serena Abrami: Ragazza molto talentuosa, brano di tutto rispetto, bel canto e bella interpretazione. Dopo XFactor e il Festival mi auguro che la sua carriera possa finalmente decollare.
Roberto Amadè: Il talento del ragazzo è sicuramente venuto a galla, d’altronde è uno dei vincitori di ‘Area Sanremo’ la sua carriera sicuramente è solo all’inizio.
Anansi: Il brano è molto radiofonico ma probabilmente la sua presenza scenica e i capelli rasta hanno influenzato la giuria demoscopica.
Btwins: Gemelli a metà tra i Sonohra e i Broken Heart College dello scorso anno. Probabilmente il pubblico di Sanremo Giovani 2011 si aspettava qualcosa di diverso.
Gabriella Ferrone: ragazza grintosa con un pezzo molto poco sanremese che sicuramente ha pregiudicato la sua corsa verso la finale.
Raphael Gualazzi: la vera rivelazione del Festival, sound jazz, grande timidezza ma soprattutto grande talento.
Marco Menichini: Ricorda troppo Tony Maiello dello scorso anno e forse, proprio per questa ragione, non è riuscito ad approdare alla finale della categoria.
Micaela: Grande voce, a soli 17 anni canta un brano sicuramente sanremese. Le aspettative nei suo confronti sono tante, vedremo nei prossimi mesi se verranno rispettate.
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