Oggi poco dopo le 14.00 ha iniziato a circolare in rete la notizia di un incidente durante il montaggio del palco dell’Ora Tour di Jovanotti al Pala Trieste. Personalmente ho ricevuto un sms che mi informava dell’accaduto.
Dopo qualche prima frammentaria notizia purtroppo è arrivata anche la più brutta, quella che nessuno di noi avrebbe mai voluto leggere. Un ragazzo, un ventenne, studente universitario che probabilmente proprio per pagarsi gli studi lavorava alla costruzione della struttura del palco per la tappa triestina del tour di Jovanotti, purtroppo non ce l’ha fatta. È rimasto intrappolato sotto le americane che sono collassate su se stesse.
Sono centinaia le persone che nell’ombra lavorano prima e dopo uno show, montando e smontando a tempo di record la struttura e rendendo possibile di fatto lo spettacolo a cui gli spettatori assistono. Un lavoro indispensabile che probabilmente i non addetti ai lavori non percepiscono e a cui non hanno nemmeno mai pensato. Ma dietro al successo di un tour contribuiscono nella stessa misura dei musicisti e dell’artista anche tutti coloro che lavorano alla costruzione del palco e di tutto quello che lo arricchisce.
Nonostante tutte le protezioni a disposizione per i lavoratori di questo settore, elmetti e scarpe antinfortunistiche solo per citarne alcune, di fronte ad un palco che, stando a quanto raccontato, si è accartocciato su se stesso nulla ha potuto evitare il peggio.
Non ci resta che fermarci e riflettere: nel 2011 è mai possibile che una struttura imponente come quella che costituiva lo scheletro del palco del tour dell’anno possa accartocciarsi in pochi secondi?
Ovviamente la magistratura ha posto sotto sequestro l’intero palazzetto e un’inchiesta cercherà di comprendere le cause dell’accaduto.
Non si può che stringersi attorno alla famiglia del ragazzo scomparso e a tutte le famiglia degli altri operai rimasti feriti dal crollo: 12 operai in tutto di cui 6 ricoverati in ospedale in gravi condizioni.
Ma un pensiero va anche a tutti coloro che lavorano alla produzione di questo tour: girando l’Italia in lungo e in largo, condividendo viaggi, pranzi, cene e tempo libero, tutti si conoscono e si diventa una grande famiglia allargata. E una tragedia di questo calibro colpisce nel profondo tutti i membri di questa piccola comunità.
Nel tardo pomeriggio, attraverso twitter, è arrivato l’unico commento ufficiale di Jovanotti: "Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna, studente lavoratore, la cui vita si è fermata oggi nell'incidente che ha travolto la mia squadra, questa tragedia mi toglie il fiato e mi colpisce profondamente. Un tour è uan famiglia e si lavora per portare insieme la vita e la gioia. I ragazzi rimasti feriti sono lavoratori specializzati che amano quello che fanno nell'ombra. Sono con voi vi voglio bene". E poi, ancora: "Con la famiglia di Francesco Pinna e con i suoi amici. Il mio cuore è pieno di dolore".
Dall’ufficio stampa del cantante inoltre è giunta la notizie che Jovanotti in accordo con il suo manager Maurizio Salvadori ha deciso di sospendere le rimanenti date dell’Ora Tour e di listare a lutto il suo sito ufficiale.
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